21 mag 2015

Let's share! #1

Ciao a tutti, eccomi qui dopo circa una settimana di assenza dal blog.
Vorrei scusarmi, appunto, per questa mia assenza ma sapevo sarebbe stato così perchè in questo mese son sempre impegnata con lo studio.

Bando alle ciance e iniziamo con questa nuova rubrica!


Come avete notato dal titolo la nuova rubrica si chiama: 'Let's share!' che, come credo molti di voi sappiano, significa 'Condividiamo'. Ogni due settimane circa ci sarà un nuovo 'episodio' di questa rubrica.
Condividiamo che cosa, però?
Visto che non avevo nuovi libri da recensire o di cui parlare ho deciso di condividere con voi degli spezzoni di tre libri: uno di un libro che ho già letto, uno di un libro che sto leggendo ed uno di un libro che leggerò. Ovviamente lo spezzone verrà preso aprendo una pagina a caso del libro evitando, se possibile, gli spoiler.
So bene che non è una vera e propria novità ma mi sembrava una cosa interessante.
Spero che anche voi vogliate condividere qualche spezzone con me. Così, magari, posso trovare un nuovo amore, chissà.

Partiamo subito dallo spezzone di un libro che ho già letto.
Il libro è: Il nostro amore è per sempre - James Patterson ed Emily Raymond.
(Non fatevi ingannare dal titolo..)







«Voi due non siete di queste parti, vero? » Robinson e io alzammo subito gli occhi, spaventati.
Chi ha delle colpe è sempre un po' nervoso, immagino. Ma era solo il nostro cameriere, che aveva l'aria di essersi fatto anche lui un paio di quei bicchierini.
«No, infatti », Rispose Robinson, gentilissimo.
Lui ci puntò addosso un dito. «Be', quando tornate a casa, dite ai vostri amici che la vecchia Detroit gode di ottima salute. Lo so che siete stati a vedere le fabbriche chiuse. Ci vanno tutti. Ma non ricordatevi solo delle cose morte. Ricordatevi anche di questo.» Indicò con un ampio gesto la sala rumorosa e affollata. «Ricordatevi della musica e dell'acquavite. Promesso?»
Robinson e io annuimmo in tandem, e il cameriere annuì a sua volta, soddisfatto.
Quando se ne fu andato di nuovo, Robinson mi prese la mano. «Ha ragione. Bisogna ricordare le cose belle, Axi.»
Qualcosa nel modo in cui lo disse mi fece venire i brividi lungo la schiena. Come se non stesse parlando solo di Detroit. Ma sorrisi e gli strinsi lo stesso la mano. «Affare fatto. Parola di scout. Qua il mignolo. Bla bla bla.»
Robinson sorrise. «Sei davvero bella, lo sai?» disse.
Abbassai lo sguardo sulla tovaglia, ma lui mi sollevò il mento con un dito, costringendomi a guardarlo negli occhi scuri.
«Dico sul serio. Qualcuno te lo dovrebbe ripetere ogni singolo giorno. E in questo momento quel qualcuno sono io.»




Libro n°2. Un libro che sto leggendo.
Città di Vetro - Cassandra Clare (The mortal Instrument #3)


Alec lo fissò. «Tu hai settecento anni?»
«Be'» si corresse Magnus «sarebbero ottocento, ma non li dimostro. Comunque, non è questo il punto. Il punto è che...»
Alec non potè scoprire quale fosse il punto, perchè in quel momento un'altra decina di demoni Iblis invasero la piazza. Restò a bocca aperta. «Dannazione.»
Magnus seguì il suo sguardo. I demoni si stavano aprendo a ventaglio formando un semicerchio intorno a loro, gli occhi gialli «Bel modo di cambiare discorso, Lightwood.»
«Sai che ti dico?» Alec sguainò un'altra spada angelica «Se usciamo vivi di qui, giuro che ti presento a tutta la famiglia.»
Magnus sollevò le mani. Le dita sfavillanti di fiammelle azzurre illuminarono il suo sorriso di ardente luce azzurrata. «Ci sto.»

Libro n°3. Un libro che leggerò.
La memoria del vento - Mark T. Mustian


Mi sveglio nell'oscurità, sento la pressione di una mano sulla gola. Lotto, ma la mano mi trattiene. Scalcio. Agito le braccia contro il corpo dell'aggressore, ma non colpisco niente, come se la mano fosse uno spettro che ha conservato tutta la sua forza fisica. Mi manca il fiato. Le luci sfavillano nell'oscurità. E poi, proprio quando il mio addome cade preda delle convulsioni le mie mani entrano in contatto con il braccio possente dell'aggressore, sento la sua voce nelle orecchie, immediatamente riconoscibile.
«Voglio che tu veda una cosa. - La mano allenta la pressione , la sagoma indietreggia. Mi alzo a sedere, tossendo mentre una candela prende vita.
«Lo vedi? - Mustafa indica il braccio destro o dove il braccio avrebbe dovuto essere. E' scomparso, amputato all'altezza della spalla, lasciando il tronco stranamente oblungo, come un pollo fatto a tranci per il mercato. «Si è infettato, dopo il nostro scontro. Il dottore l'ha dovuto amputare. -
Tossisco di nuovo, per riprendere a respirare normalmente. Un pugnale scintilla ora nell'unica mano di Mustafa.


Ed ecco qui i miei tre spezzoni da condividere.
Ho cercato di ridurre il più possibile gli spoiler e spero di avervi incuriosito almeno un po'.
Lasciate anche solo uno spezzone nei commenti, se vi va. Sarò più che felice di leggerli!
(Spero di essere piano piano più presente d'ora in poi)
A presto~

Nessun commento:

Posta un commento

Ditemi cosa ne pensate, i vostri commenti migliorano il blog. :)

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...