Buongiorno a tutti e buon inizio settimana! 😻
Come sempre avevo in programma di pubblicare la recensione due giorni fa... meglio tardi che mai, dai.
Come procede la vostra estate librosa?
Come sempre avevo in programma di pubblicare la recensione due giorni fa... meglio tardi che mai, dai.
Come procede la vostra estate librosa?
➳ Recensione
Non so se questa sia la mossa giusta, ma ve ne parlo mentre sono a un passo dal finire il libro successivo a questo: "Tutto il mare è nei tuoi occhi".
Rimarrò imparziale senza dire niente che abbia a che fare con il secondo libro?
Vedremo.
Rimarrò imparziale senza dire niente che abbia a che fare con il secondo libro?
Vedremo.
Camille, dal nome francese ma nata e cresciuta in Italia, all'età di sei anni si è affacciata per la prima volta in uno stadio e da lì il suo amore per quella realtà non è che cresciuto.
Una passione, la sua, le domeniche allo stadio ormai un'abitudine.
Teschio che in quei quartieri c'è nato, ha lo stadio nel sangue, non per i giocatori, ma per la famiglia di cui fa parte. E' un ultras nell'animo, niente potrebbe mai rimpiazzare quel gruppo e quella vita.
Teschio e Camille hanno già incrociato i loro sguardi anni fa, Teschio non dimentica.
Ma cosa potrà fare quando la vedrà spezzata sull'asfalto davanti allo stadio? Un pezzo di vita che se ne va, lasciando la ragazza per sempre sulla sedia a rotelle.
La verità è che anche morire richiede impegno. Qualche volta me lo sono chiesta se morire faccia male, più male di vivere, più male di questo. Perchè anche per morire ci vuole fegato, ci vuole rabbia, ci vuole vita. (Camille)
Un romance dal sapore tutto italiano, è facile per noi capire anche di che genere di passione si parli. Onestamente non amo il calcio ma dopo essere stata una volta allo stadio devo ammettere che l'adrenalina che lascia potrebbe creare dipendenza.
Camille è una ragazza dal carattere forte, una ragazza che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, ma che non aveva affatto pianificato di affrontare un dolore simile.
Infatti questo dolore cercherà di mangiarsi la sua forza di volontà, ma per sua fortuna c'è Teschio. Il cupo e sempre serio Teschio che dalla forza di Camille può solo imparare.
In un posto dove posso prenderti per mano e tirarti addosso a me, stringerti senza paura di farti male, dove posso baciarti e non costringermi a mantenere il controllo. In un posto dove non puzza tutto di muffa e di ospedale, dove non hai il culo su una sedia a rotelle e un braccio ricucito con lo spunto. Dove non mi faccio schifo ogni mattina quando mi sveglio, dove non sto impazzendo dentro. (Teschio)
Teschio, al contrario, alle volte (perdonate i termini aulici) l'avrei preso a schiaffi. E' la perfetta rappresentazione del fatto che le apparenze ingannano. Siamo tutti propensi a pensare che un ragazzo alto, tutto tatuato sia sinonimo di forza e decisione, invece Teschio no. Teschio è un mix di sensi di colpa e di indecisione, il che lo rende sicuramente più umano di molti altri personaggi che spesso sembrano indistruttibili.
L'unica cosa che un po' mi ha fatto storcere il naso è il continuo tira e molla per cose spesso non dette che mi spingevano a commentare (anche a voce alta, ebbene sì) un bel "PERCHE' NON PARLATE?!", Teschio e la sua continua indecisione, verso la fine del libro prende finalmente il volo facendo vedere esattamente la potenza di un sentimento tanto forte.
Immagino che, però, ad alcuni possa sembrare strano ciò che si scopre e le vicende successive. E' normale infatti chiedersi se, effettivamente, qualcuno avrebbe mai potuto prendere la decisione di Camille.
Non è esattamente facile immaginarsi nei suoi panni, per cui.
Non è esattamente facile immaginarsi nei suoi panni, per cui.
Teschio non è mai stato un tramonto, un'alba. No, lui è stato il cielo nero di una tempesta, il tuono che spacca le ossa dentro un corpo che trema. La pioggia fredda delle sue dita sulla mia schiena. Il lampo che dà fuoco a tutto e poi torna sereno.
E oggi, sulla nostra pelle e nel cuore, forse, per la prima volta, c'è solo il sereno. (Camille)
Devo dire che ciò che più mi è piaciuto di questo libro sono i personaggi secondari, gli amici della clinica di Camille, i compagni ultras di Teschio. Il secondo libro si incentra principalmente su due tra tutti questi personaggi secondari, nonostante questo però mi sarebbe piaciuto leggere anche in questo libro un po' di più delle loro vite.
Parliamo di scrittura: sicuramente molto colloquiale, Camille non ha tanti freni anche per quanto riguarda parolacce il che rende giusta alla sua testa dura, devo dire.
Un libro che si legge veramente in un giorno, prende dall'inizio e vi tiene incollati fino alla fine; nonostante alla fine, però, io abbia trovato forse un po' troppi tira e molla per i miei gusti.
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