Bonjour et bonne dimanche!
Oggi qui ci accompagna un po' di pioggia che ogni tanto lascia spazio al sole.. di sicuro un bel tempo per rimanere a casa al caldo 😂
Oggi qui ci accompagna un po' di pioggia che ogni tanto lascia spazio al sole.. di sicuro un bel tempo per rimanere a casa al caldo 😂
E come ogni domenica che si rispetti abbiamo il nostro appuntamento con la rubrica "Quattro blog per ogni autore" che oggi raddoppia, infatti nel primo pomeriggio troverete anche un secondo post riguardante la rubrica.
Per ora vi lascio alla lettura di questo...
“E ADESSO SCRITTORE… CONTINUA TU!”
Conosciamo l’autrice attraverso la sua scrittura.
L’autrice potrà scegliere tra:
A) DARE SFOGO ALLA SUA SCRITTURA CREATIVA SCEGLIENDO UNO DEI TRE QUESITI PROPOSTI
B) DARE ORIGINE A UN RACCONTO BREVE SCEGLIENDO TRA TRE INCIPIT
A)
➳ Estratto del libro
➳ Un po' dell'autore..
3) Apri il dizionario in una pagina a caso e punta il
dito su una parola. Fai questa operazione per dieci volte e appunta le parole
che ottieni. Scrivi una breve storia che contenga tutte queste parole (N.B. Non
barare!).
Parole
trovate:
piano
grigio
monile
fissare
targa
quel
elucubrare
cucù
orrido
polimero
Veronica
stava impazzendo.
Non
che fosse una novità , ma quella sera, oltre alla calma, avrebbe perso anche la
testa se la collana non fosse saltata fuori.
Spazientita,
tirò un’occhiata all’orologio a cucù. Mancavano quindici minuti all’arrivo
degli ospiti e lei doveva finire di prepararsi. Sua madre la stava aspettando
al piano terra, per controllare che non la facesse sfigurare.
«Mi
raccomando, la collana!» le aveva detto nel pomeriggio. «Sai quanto la zia
Petronilla ci tenga!»
Veronica
aveva sbuffato ed era corsa a rifugiarsi in camera. Dove fosse finita
quell’orrida catenella proprio non ne aveva idea. Né avrebbe mai creduto di
doverla indossare.
Quando
a Natale la zia gliel’aveva regalata, Vero aveva finto il suo miglior sorriso, elucubrando
su quanto avrebbe incassato vendendola su Ebay. Ma quella vistosa croce in
pietra verde non c’era stato modo di piazzarla.
«Fossero
stati smeraldi! Macché! Polimeri plastificati del cavolo!» bofonchiò, gettando
all’aria i cassetti.
In
quel momento Artù spuntò sulla porta di camera, balzando sul letto e miagolando
per salutarla. Ma Vero non aveva proprio tempo per lui, decisa a risolvere
quel…
«La
collana!» esclamò raggiante. Sollevò il gatto e gli sfilò il collare.
Lo
aveva chiamato Artù, quel trovatello dal pelo grigio, in onore alle sue
leggende preferite, e per paura che si perdesse gli aveva messo un collare,
optando per il monile della zia e fissando la targhetta con il nome proprio dietro
la croce.
Almeno
a qualcosa era servita.
Un
solo dubbio la invase quella sera, mentre scendeva le scale con Artù che le
trotterellava tra le gambe. Se zia Petronilla le avesse regalato una cuccia per
gatti, chi avrebbe dovuto dormirci?
Nota: Veronica è la protagonista del mio romanzo “Favola di
una falena”. È sempre stato uno dei miei personaggi preferiti e ho voluto
omaggiarla con questa scenetta familiare!
➳ Estratto del libro
Ulrik
correva nella notte. Tutto attorno il bosco bruciava, divorato da fiamme
d’ombra.
Si
guardò indietro; suo padre l’aveva intimato di non farlo mai, ma lui voleva
sapere dove fosse. L’aveva cacciato via ed era rimasto con altri uomini a
combattere e lui voleva sapere se stava bene. Doveva stare bene.
Non
si accorse di una radice sporgente e ruzzolò a terra, battendo la testa. Un
rivolo di sangue gli coprì l’occhio destro, lo spazzò via con la manica della
felpa, poi riprese a correre nella foresta. Suo padre gli aveva detto di
raggiungere lo stadio, dove si erano asserragliate le donne e i bambini,
protetti dal fuoco di sbarramento delle forze governative, ma Ulrik aveva perso
l’orientamento. A nove anni gli alberi sembravano tutti uguali. Così si ritrovò
ai piedi di un colle, che subito riconobbe, capendo di essere parecchio fuori
strada.
Vide
i resti dell’edificio sulla sommità e rabbrividì. Circolavano strane storie su
quella montagna e sulla macabra fine dei suoi abitanti, divorati da ombre così
fitte che neppure il sole di mezzogiorno avrebbe scalfito. Sul tetto della
costruzione c’era ancora una vasca colma del sangue dei morti, macabro
promemoria per chiunque avesse cercato di violarne i confini, ma Ulrik non
aveva scelta; sentiva i cani alle sue spalle, il respiro pesante del gigante
cattivo che voleva metterlo in quel sacco puzzolente. Cosa ci fosse dentro non
voleva scoprirlo, così iniziò a salire la Montagna del Diavolo. Dalla cima,
quantomeno, avrebbe potuto tener d’occhio la foresta circostante e magari
individuare suo padre.
➳ Un po' dell'autore..
Alessio
Del Debbio, scrittore viareggino, appassionato di tutto ciò che è fantastico e
oltre la realtà . Numerosi suoi racconti sono usciti in riviste (come Con.tempo
e StreetBook Magazine) e in antologie, cartacee e digitali (come I mondi del fantasy, di Limana Umanìta
Edizioni, Racconti Toscani, di
Historica Edizioni, Sognando, di
Panesi Edizioni). I suoi ultimi libri sono il romanzo Favola di una falena (Panesi Edizioni, 2016) e i fantasy
contemporanei Ulfhednar War – La guerra
dei lupi (Edizioni Il Ciliegio, 2017) e Berserkr (Dark Zone, 2017).
Cura
il blog “I mondi fantastici” che
promuove scrittori di fantasy italiano. Scrive articoli per il portale di
letteratura fantastica “Le lande
incantate”. È presidente dell’associazione culturale “Nati per scrivere”
che sostiene gli scrittori emergenti, soprattutto locali, e d’estate organizza
la rassegna “Un libro al tramonto” –
Aperitivi letterari a Viareggio, per far conoscere autori toscani.
Le altre giornate riguardanti questo libro:
1° giornata: In compagnia di una penna - La copertina del libro
2° giornata: Leggendo insieme - La vita divertente di un autore
3° giornata: Gli occhi del lupo - Autore vs Personaggio
Grazie mille! :)
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