Buongiorno a tutti voi e buona domenica ^^
E dopo una settimana in trasferta fuori Italia si torna carichi e pronti per questo nuovo post relativo alla rubrica "Quattro blog per un autore" :
E dopo una settimana in trasferta fuori Italia si torna carichi e pronti per questo nuovo post relativo alla rubrica "Quattro blog per un autore" :
Conosciamo l’autrice attraverso la sua scrittura.
L’autrice potrà scegliere tra:
A) DARE SFOGO ALLA SUA SCRITTURA CREATIVA SCEGLIENDO UNO DEI TRE QUESITI PROPOSTI
B) DARE ORIGINE A UN RACCONTO BREVE SCEGLIENDO TRA TRE INCIPIT
B) 3: Narrativa contemporanea / romanzo rosa
Ho lasciato casa mia due ore fa e nell’ordine:
Ho lasciato casa mia due ore fa e nell’ordine:
a)
ho perso l’autobus che mi portava direttamene in
ufficio e ho dovuto prendere un taxi
b)
il taxi in questione ha sgommato su una
pozzanghera che mi ha schizzato il tailleur di cinquecento euro comprato nel
negozio più caro di New York
c)
ho dimenticato di prendere le slide della
presentazione e adesso mi devo sorbire una predica di venti minuti da parte del
mio tutor.
La giornata non poteva
cominciare meglio di così e, di lì a poco, sarebbe tramutata in una vera e
propria tragedia… nel mio ufficio al trentatreesimo piano del grattacielo più
imponente della Grande Mela, mi aspettava lui: Damian Spencer, più noto come
“Il Distruttore”; soprannome dovuto alla moria di tirocinanti che
sfortunatamente si ritrovavano Spencer come tutor. E fortuna vuole che proprio
io, Miriam Life, ventiquattrenne di Hoboken, ero stata affidata da tre mesi
nelle mani dell’uomo più arrogante e prepotente di tutti gli Stati Uniti anzi,
del mondo intero.
Se il buon giorno si vede dal
mattino... vabbė, questa credo di averla pensata giá il giorno della mia
nascita. Se esiste un karma nella mia vita precedente devo aver fatto fuori
qualcuno, altrimenti non mi spiego tutta questa sfiga.
Infanzia passata cosí cosí, a
sei anni mia mamma ė scappata via di casa perchė non sopportava piú mio padre
ma, logicamente, mi ha lasciata a casa con lui.
Diceva che voleva sfondare
nella lirica, e non voleva vincoli... avrebbe potuto farlo lo stesso ma, dopo
essersi sposata, mio padre le impose di stare in casa. Non stava bene che la
moglie di un ricco uomo di affari andasse in giro in mezzo ad altri uomini...
mia madre ha retto per un po', poi ė fuggita. E come darle torto? Io ho poi
passato una vita abbastanza schifosa dopo la sua partenza, mio padre non mi
permetteva nulla. Pensate la follia, mi aveva anche trovato marito! Quello
scellerato voleva farmi sposare a 18 anni con una persona noiosa uguale a lui!
Se non fosse stato obbligatorio per legge neanche a scuola mi avrebbe mandata!
Sicuramente vi starete
chiedendo come sono uscita da quello schifo, e vi diró che non ė stato facile.
Se fossi scappata mi avrebbe trovata, ero solo una ragazzina senza lavoro e
senza soldi e non sarei andata lontano da sola... e, di certo, lui non mi
avrebbe permesso di trovare un impiego.
Semplicemente ho fatto in modo
che mi cacciasse lui di casa. Sapevo cosa lo avrebbe mandato in bestia e decisi
di giocarmela... gli dissi di essere incinta, che invece di andare a scuola ero
andata a divertirmi con qualche ragazzo. Me lo ricordo ancora, credo di non
averlo mai visto cosí infuriato!
Cominció ad urlare, disse che
ero la sua vergogna e che ero la degna figlia di mia madre. Due sgualdrine
uguali.
Mi picchió anche, non per fare
del male a me ma per farne all'ipotetico figlio che stavo aspettando. Quando
smise mi disse di prendere i miei quattro stracci e di sparire.
Avevo solo 15 anni, ma non gli
importava. Dovevo sparire dalla sua vista, non ero piú sua figlia.
Dolorante e piena di lividi,
gli obbedii con gioia. Presi i miei vestiti e uscii da quella casa.
Peccato che non avessi
calcolato il dopo. Mi ritrovai per strada, da sola e infreddolita senza sapere
dove andare. Non potevo neanche prendere un autobus, non avevo un soldo con
me... iniziai a piangere, non sapevo come cavarmela. Un signore mi vide e mi si
avvicinó, quando si accorse di come ero conciata volle portarmi all'ospedale.
Io piansi ancora piú disperatamente, mi avrebbero sicuramente spedita di nuovo
a casa e i miei sacrifici sarebbero sicuramente stati vani.
Gli raccontai quello che era
successo, mi disse di non preoccuparmi e che non avrebbe permesso che tornassi
nelle mani di mio padre.
Quel signore, scoprii dopo, era
un poliziotto. Raccolse la mia testimonianza e fece partire una denuncia contro
il mio genitore. Gli tolsero la patria potestá e, io, finii in una casa
famiglia. Ci facevano studiare e lavorare, ci insegnarono a vivere in una
societá per bene. Grazie ai miei ottimi voti, ero una delle migliori, una volta
conseguito il diploma, venni contattata dal Daily News per un tirocinio giornalistico.
Duró sei mesi al termine dei quali mi
assunsero. Lavoro lí da ormai sei anni, adesso ho una casa tutta mia e una vita
che mi soddisfa. Vivo da sola, ho frequentato qualche ragazzo ma niente di
rilevante... e di mio padre non ho piú saputo niente.
Ma va bene cosí, ho la mia vita
e la mia libertá e non potrebbe andare meglio. Beh, oddio, andrebbe sicuramente
meglio se non mi avessero affidata a quella sottospecie di omuncolo borioso e
arrogante.
Come dite? Chi disprezza ė
perchė, in fondo, apprezza? No, grazie, dovrebbero darmi una botta in testa per
farmi piacere quell'uomo. Damian Spencer, anni 35, fisico normale e aspetto
sempre ordinato... sebbene debba ammettere che non ė propriamente una visione
orribile, non ė proprio il mio tipo. A me piacciono i ragazzi simili a me, gli
uomini di affari mi ricordano mio padre e credo che mi farei suora piuttosto
che finire insieme ad uno di loro.
Sto divagando, vero? Scusate,
il mio difetto di quando sono sotto pressione... mi trovo davanti alla porta del
mio ufficio e non ho alcuna voglia di entrare. Mi mordo le labbra e faccio per
abbassare la maniglia ma, qualcuno, mi precede.
-Alla buon'ora, signorina Life.
La sua idea di puntualitá sul lavoro mi lascia alquanto perplesso.
-Mi scusi, ho perso l'autobus
e...
-Non ė affar mio, aveva solo da
uscire prima di casa. E la sua mise... come pensa di presentarsi in ufficio col
tailleur tutto sporco?
-Io...
-Le sue scuse non mi
interessano, per colpa sua la presentazione ė sfumata. I dirigenti hanno altro
da fare che stare ad aspettare una ragazzina incapace... se fosse per me, lei
non lavorerebbe qui da un bel pezzo. Purtroppo
non sono io a decidere, i dirigenti hanno deciso di fargliela passare
come imprevisto.
Ma perchė non scivoli mai dalle scale, brutto
borioso arrogante? Con tutte le benedizioni che ti ho mandato mi sorprende come
tu faccia ad essere ancora in piedi.
-Comunque, cerchi di ascoltarmi
bene. Fra due giorni ci sará un importante incontro tra i maggiori capi di
stato e lei ė stata scelta pet scrivere di questo avvenimento. Non la trovo
all'altezza, ma ripeto che purtroppo non sono io a decidere. L'incontro si
svolgerá nella Carolina del Nord e ci dovremo andare insieme. Non faccia
quell'espressione da pesce lesso, fa meno piacere a me che a lei... prenderemo
l'aereo dopodomani alle 7:00 del mattino, veda di essere puntuale o sará la
volta buona che si dovrá cercare un altro lavoro!
Prima che io potessi replicare,
lui uscí dal mio ufficio guardandomi pieno di sdegno e sbattendosi la porta
dietro. Credo che sia un bene che sia andato via prima che io potessi
rispondergli, temo che non sarei stata tanto gentile.
Come un automa mi diressi verso
la sedia e mi ci accasciai sopra. No, ditemi cje era un super maledetto incubo!
Non dovevo partire con il Distruttore, non dovevo subirmelo per chissá quanti
giorni!
Le altre giornate riguardanti questo libro:
1° giornata: In compagnia di una penna - La copertina del libro
2° giornata: Leggendo insieme - La vita divertente di un autore
3° giornata: Gli occhi del lupo - Autore vs Personaggio
Nessun commento:
Posta un commento
Ditemi cosa ne pensate, i vostri commenti migliorano il blog. :)