➳ Recensione
Come sempre anche questo era un libro che da tempo avevo in programma di leggere.. programmi che poi tiro per le lunghe ma prima o poi ci riesco. Sempre più poi che prima.
"Arrabbiarsi con le persone a cui vuoi bene significa amarle. Quando riuscii a dire che mio fratello era un bastardo mi sentii davvero libero." (pag.158)
Già dal titolo si capisce che si tratta di un libro ''particolare'', di una storia diversa dalle altre. Ora non ricordo esattamente cosa avesse suscitato nella mia mente il titolo, il fatto di averlo letto ovviamente influenza i miei giudizi.
Leggendo la trama, poi, tutto diventa più chiaro e già si ha un'idea sfocata di ciò che si andrà a leggere.
Il fatto che sia una storia vera rende il tutto più... non so, più.
Loro due sono i protagonisti di questo libro, soprattutto Giovanni, il bambino con la maglietta rossa, sarà la vera star del libro.
Un libro che parla di una realtà le cui particolarità, con tratti positivi e difficoltà annesse, stanno riuscendo a risvegliare una società ancora chiusa mentalmente.
Un tratto positivo che ho trovato ammirevole è la sincerità con il quale è stato scritto.
Non è tutto rosa e fiori, non è un "è stato facilissimo dall'inizio, come se non fosse nulla di diverso da ciò a cui ero abituato", no.
Le difficoltà nel libro emergono, è facile per i lettori entrare dentro una mentalità adolescenziale che sta affrontando la situazione di avere un fratello "speciale".
"Chi è che aveva scritto la nostra storia? Chi è che aveva sceneggiato la relazione tra me e Giovanni, e tra me, lui e il mondo, chi? Nessuno. Eravamo noi gli scrittori. Mia poi la responsabilità di decidere come sarebbe finita la nostra storia. Nessuno instillava la paura del giudizio nel mio cuore, ero io a nutrirla." (pag. 123)
Prima ho usato il termine "diverso" volutamente. Perchè un messaggio importante che dovrebbe circolare è che "diverso" non è sinonimo di "strano" "peggiore di noi/me". Diverso è un qualcosa che magari necessita impegno per la comprensione, diverso è qualcuno da cui si può sempre imparare. Diversi siamo tutti, semplicemente ci piace etichettarci come tutti uguali solo perchè tendiamo a comportarci secondo convenzioni, ma se ci togliessimo questi limiti allora saremmo capaci di notare le nostre differenze senza disprezzarle.
"Prima di quel giorno pensavo che il silenzio fosse assenza di rumore. Invece il silenzio è un suono, e c'è silenzio e silenzio." (pag. 54)
Un libro che che sotto certi aspetti è possibile considerarlo "fresco", non una lettura pesante, ecco.
I concetti chiave, nonostante ciò, arrivano al lettore con una facilità e ovvietà quasi spiazzanti. Tra un episodio di vita e l'altro, ci si affeziona a questa storia e ai suoi personaggi. Si impara a comprendere quali sono le vicende che riguardano tutti, chi più chi meno.
In poche pagine scritte quasi come un diario personale si racchiude la forza di abbattere i muri del pregiudizio.
Questa è "The Simple Interview" che i due fratelli hanno realizzato.
Per chi ancora non l'avesse vista (è abbastanza famosa su Internet e Social), la lascio qui.
Guardatela, ne vale veramente la pena.
"Be authentic, be spontaneous."
Una commovente fonte di ispirazione.
Voto: 5 frecce su 5
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