Buongiorno a tutti voi, in questo giovedì parzialmente soleggiato -lavorerò mai in tv?-, vi porto una nuova recensione.
Ma prima di tuffarci nel libro è doveroso ringraziare l'autore che mi ha permesso di leggere questo libro e quindi di recensirlo!
Ma prima di tuffarci nel libro è doveroso ringraziare l'autore che mi ha permesso di leggere questo libro e quindi di recensirlo!
➳ Recensione
Frasi più brevi e riflessive si alternano a pensieri più lunghi e intrecciati.
Un libro che consiglio a chiunque voglia una lettura dal sapore thriller, non uno dei classici del genere, che comunque non impegna troppo tempo.
Voto: 3,5 frecce su 5
Un thriller biologico a tratti avvincente e coinvolgente, un genere che ancora non avevo avuto possibilità di conoscere e che, grazie a questo gentilissimo autore ho avuto modo di apprezzare.
Un'epidemia di cancro trasmissibile: ecco il responso dopo tante morti inaspettate e all'apparenza inspiegabili, una ragazza che sembra immune nonostante sia venuta a contatto con i deceduti a causa di questa malattia.
I colpi di scena sono di sicuro una delle principali caratteristiche di questo libro, a braccetto con lo stile dell'autore che abbiamo trovato anche nell'altro libro da me letto e recensito (Inferno a Milano), uno stile incalzante e dalle caratteristiche conversazioni un po' confusionarie e sarcastiche.
La parte biologica è di sicuro ben curata, tanto che vi sono delle descrizioni riguardanti biomarcatori e altri agenti biologici, forse anche troppo finemente descritti per quanto riguarda la media di lettori che si approccerà al libro.
Così come la parte thriller/suspense di sicuro fa bene il suo lavoro in quanto c'è una buona dose di "intrighi" nascosti e affari interni.
Una scrittura piena di riferimenti biologici, storici e metafore che, alle volte, come scritto prima, crea un po' di confusione nel lettore, in quanto non è perfettamente concisa e diretta.Un'epidemia di cancro trasmissibile: ecco il responso dopo tante morti inaspettate e all'apparenza inspiegabili, una ragazza che sembra immune nonostante sia venuta a contatto con i deceduti a causa di questa malattia.
"Rientrò nel container dei paleontologi e rimise al loro posto alcol e accendino. Guardò l'ora al suo orologio. Erano le cinque e venti. In Italia erano le quattro e venti e alla Farmaceutica vi sarebbe stato qualcuno ben disposto a parlare con lei."
I colpi di scena sono di sicuro una delle principali caratteristiche di questo libro, a braccetto con lo stile dell'autore che abbiamo trovato anche nell'altro libro da me letto e recensito (Inferno a Milano), uno stile incalzante e dalle caratteristiche conversazioni un po' confusionarie e sarcastiche.
La parte biologica è di sicuro ben curata, tanto che vi sono delle descrizioni riguardanti biomarcatori e altri agenti biologici, forse anche troppo finemente descritti per quanto riguarda la media di lettori che si approccerà al libro.
Così come la parte thriller/suspense di sicuro fa bene il suo lavoro in quanto c'è una buona dose di "intrighi" nascosti e affari interni.
Covava in Unk solo un barlume di animismo, proseguì Serena. "Allora si viveva perchè si viveva". Tuttavia, Unk era in grado di ragionare, cioè di porre uno dietro l'altro pensieri in catene consequenziali e logiche, e gettò sul fuoco ossa di animali appena spolpati, nell'interno di esorcizzare il fuoco e affermare: farai la stessa fine di queste ossa.
Frasi più brevi e riflessive si alternano a pensieri più lunghi e intrecciati.
Un libro che consiglio a chiunque voglia una lettura dal sapore thriller, non uno dei classici del genere, che comunque non impegna troppo tempo.
Voto: 3,5 frecce su 5
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