20 set 2018

Alla ricerca della vita - Giovanni Nebuloni » Recensione

Buongiorno a tutti voi, in questo giovedì parzialmente soleggiato -lavorerò mai in tv?-, vi porto una nuova recensione.
Ma prima di tuffarci nel libro è doveroso ringraziare l'autore che mi ha permesso di leggere questo libro e quindi di recensirlo!
                          
➳ Titolo: Alla ricerca della vita
➳ Autore: Giovanni Nebuloni
➳ Casa editrice: 13Lab
➳ Pagine: 234
➳ Anno di pubblicazione:  2018
➳ Prezzo: €14,00 cartaceo 

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➳ Trama

Nel campo allestito in Sudafrica da un'azienda farmaceutica che studia cellule staminali e organismi quali Luca - Last Universal Common Ancestor, l'ultimo antenato comune universale, cioè il primo essere vivente -, una sera di maggio, colpiti da un morbo sconosciuto muoiono in pochi minuti due dei ricercatori italiani. Il terzo, la trentenne Barbara, rientra precipitosamente a Milano e il giorno dopo, subisce la medesima sorte dei colleghi, fra le braccia della gemella, Serena. Una ragazza, questa, che ha strani sogni ricorrenti, si fa chiamare "Serenella, altro nome del lillà o della vita" e anche per la scomparsa della sorella, sembra impazzire. Viene ricoverata secondo le procedure del trattamento sanitario obbligatorio nel reparto psichiatrico dell'ospedale Niguarda. Ma c'è chi si chiede se la sua è veramente follia e mentre muoiono altri e si comincia a parlare di epidemia, si scopre che la causa di quelle morti è un particolare carcinoma, una forma letale di cancro, cancro trasmissibile...

➳ Recensione


Un thriller biologico a tratti avvincente e coinvolgente, un genere che ancora non avevo avuto possibilità di conoscere e che, grazie a questo gentilissimo autore  ho avuto modo di apprezzare.
Un'epidemia di cancro trasmissibile: ecco il responso dopo tante morti inaspettate e all'apparenza inspiegabili, una ragazza che sembra immune nonostante sia venuta a contatto con i deceduti a causa di questa malattia.

"Rientrò nel container dei paleontologi e rimise al loro posto alcol e accendino. Guardò l'ora al suo orologio. Erano le cinque e venti. In Italia erano le quattro e venti e alla Farmaceutica vi sarebbe stato qualcuno ben disposto a parlare con lei."

I colpi di scena sono di sicuro una delle principali caratteristiche di questo libro, a braccetto con lo stile dell'autore che abbiamo trovato anche nell'altro libro da me letto e recensito (Inferno a Milano), uno stile incalzante e dalle caratteristiche conversazioni un po' confusionarie e sarcastiche.

La parte biologica è di sicuro ben curata, tanto che vi sono delle descrizioni riguardanti biomarcatori e altri agenti biologici, forse anche troppo finemente descritti per quanto riguarda la media di lettori che si approccerà al libro.
Così come la parte thriller/suspense di sicuro fa bene il suo lavoro in quanto c'è una buona dose di "intrighi" nascosti e affari interni.

Covava in Unk solo un barlume di animismo, proseguì Serena. "Allora si viveva perchè si viveva". Tuttavia, Unk era in grado di ragionare, cioè di porre uno dietro l'altro pensieri in catene consequenziali e logiche, e gettò sul fuoco ossa di animali appena spolpati, nell'interno di esorcizzare il fuoco e affermare: farai la stessa fine di queste ossa.
Una scrittura piena di riferimenti biologici, storici e metafore che, alle volte, come scritto prima, crea un po' di confusione nel lettore, in quanto non è perfettamente concisa e diretta.
Frasi più brevi e riflessive si alternano a pensieri più lunghi e intrecciati.
Un libro che consiglio a chiunque voglia una lettura dal sapore thriller, non uno dei classici del genere, che comunque non impegna troppo tempo.


Voto: 3,5 frecce su 5



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