Buonasera a tutti!
Qui è il capitano che vi parla, sogna, Valeria, sogna.
Oggi riesco finalmente a portarvi la recensione di uno dei tre libri (lo so.. è triste) che son riuscita a leggere quest'estate.
Spero vi possa piacere ^^
➳ Recensione
Tre donne. Tre generazioni a confronto. Una verità che non è sempre come la si racconta, verità che variano da chi le racconta.
Tre storie che si intrecciano e che creano una trama dagli svariati nodi e segreti che il tempo riuscirà a svelare.
Sicuramente un romanzo che tiene compagnia, che dà qualche spunto di riflessione ma tutto sommato una lettura nella media.
"E allora? Le parole non hanno mai ucciso nessuno." Mary le posò una mano sul ginocchio. "Non fare come Pat, che si nasconde sempre, che si sente sempre in difetto." (pag. 77)
Un libro nel quale è facile trovare parti di sè, probabilmente in tutte e tre le protagoniste. Uno sguardo al passato, presente e futuro della sfera dell'adulto, del crescere e dell'invecchiare. Adatto ad ogni fascia d'età permette al lettore di confrontarsi con generazioni marchiate da diversi tipi di pensiero, di modi d'agire, di abitudini.
Buonasera a tutti e buona domenica!
In questa fredda (almeno qui per me...) domenica di fine settembre volevo scaldarvi un po' il cuore con questo romanzo fantasy di un'autrice italiana.
A breve, inoltre, uscirà l'intervista dell'autrice del romanzo. ^^
➳ Estratto del libro (18° capitolo)
Forse Colette era tornata a Villa
Graziella? Voleva forzare una finestra ed entrare, lo aveva fatto ed era stata
sorpresa da Rivaux che sapeva sparare molto bene? Lui la aveva uccisa? O era
stata lei a farlo? Forse era andata apposta per eliminare il rivale? Era una
donna, ma lo odiava profondamente, adesso Dario sapeva anche il motivo. Era un
odio irragionevole, ma Colette era capacissima anche di questo. Nato lui, Pierre
aveva dovuto rinunciare a Nadine, si era sposato ma non amava Eveline, e
Colette aveva visto i suoi genitori convivere in un matrimonio senza amore,
almeno da parte di Pierre: sua madre aveva sofferto, e anche suo padre,
logorato dall’odio verso la famiglia di François. Quasi che gli avesse letto
nel pensiero, Jason riprese: - -Mille volte le ho detto che non
aveva senso questa guerra, erano solo due bambini, tutti e due, al momento del
delitto. Speravo che si mettessero d’accordo, ma non mi ha voluto ascoltare. -
Dario capiva la sua posizione, sapeva bene come fosse difficile avere ragione
di una natura come quella di Colette. Ma non osò dirgli che sapeva tutto,
doveva parlarne per primo al diretto interessato. – Andrò a cercare il signor
Rivaux, poi vi saprò dire. Sono più che sicuro – aggiunse mentendo – che non ha
niente a che fare con questa sparizione. - Nella via dove sorgeva Villa
Graziella tutto era silenzio. Alcune villette erano già chiuse, e anche quella
dove un tempo aveva alloggiato con Ines, Antonio e i ragazzi, era chiusa come
se non ci vivesse nessuno. “Bernard, giuro che se hai fatto qualcosa a quella
donna, ti ammazzo io prima di Jason!” pensò Dario, tirando la cordicella del
cancello. Ma dall’interno, non ebbe alcuna risposta. L’apprensione adesso si
era trasformata in ansia vera e propria.
➳ Angolo dell'autrice
Cristina Cavallazzi è nata a
Milano il 22 giugno 1957. Ha studiato lingue, inglese in particolare, e per
diversi anni ha lavorato come impiegata. Nel 1981 si è trasferita nella verde
Brianza, dove vive tuttora. Questo spostamento, se da un lato ha avuto un
benefico effetto sul modo di vivere, ha creato non pochi problemi sul piano
lavorativo, e per un certo tempo ha lavorato nel settore artigianale, prima il
ricamo a mano, poi il cucito, ma nessuno dei due era la sua vera strada. Ha sempre avuto una grande passione per la
lettura e soprattutto per creare con la fantasia storie e vicende, di solito
legate alle sue letture. Queste spaziavano dall’avventura al fantasy, dal
giallo classico al genere cappa e spada, e non mancavano letture divertenti,
Wodehouse era ‘autore preferito in questo genere. Non aveva una grande
predilezione per i grandi classici, eccezion fatta per Il Velo Dipinto, e Via
col vento, e anche Jane Austen non rientrava tra i soggetti preferiti. Un
discorso a parte lo meritano i libri che trattano archeologia misteriosa, ma
che ha sempre considerato solo come istruttivi e interessanti, mai come
soggetti a cui aggiungere qualcosa di personale. Negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza,
infatti, amava “ridare” vita ai personaggi dei libri che leggeva e anche a
volte a quelli dei film che guardava, e col tempo erano sempre più fantasiosi,
e si trasformavano in autentici “sequel” e “spin off”. Questi racconti, spesso
scritti a mano, qualche volta rimanevano nella mente, come in un archivio, in
attesa di venir trasportati per iscritto su un quaderno. Ma si trattava sempre
di storie ispirate ad altre, mentre ora, esordendo con questo romanzo, ha
creato tutto fin dall’inizio, i personaggi, la vicenda, l’ambientazione, e
l’epoca. Ora finalmente l’autrice può
realizzare il suo sogno e forse farne il lavoro principale come da sempre
desiderava. “I segreti di Villa Sofia” è la sua prima pubblicazione, ed è in
preparazione il suo seguito.